Si sono svolti il 3 e il 4 luglio scorso a Roma i lavori dell’assemblea per costituire il FORUM DELLE ASSOCIAZIONI DEGLI ITALIANI NEL MONDO. Il presidente della FAIS, Manlio Palocci, che si trovava in Italia, ha potuto partecipare. Sono stati due giorni intensi di lavoro.
Il primo giorno, dopo gli interventi e il saluto da parte di Luigi Papais e Rodolfo Ricci del comitato promotore, Ilaria del Bianco del comitato organizzatore ha presentato dettagliatamente la relazione introduttiva concordata dal comitato “L’associazionismo degli italiani all’estero, tra integrazione e nuova emigrazione: Diritti, Partecipazione e Rappresentanza Sociale”. Hanno seguito gli indirizzi di saluto e l’apertura del dibattito con interventi alternati di rappresentanti di organizzazioni dall’Italia e dall’estero, tra le quali la FAIS.
Nel pomeriggio si è aperta la seconda sessione di lavori: “Lavoro e integrazione, diritti di partecipazione e rappresentanza, mobilità e nuovi flussi”, presieduta da Franco Narducci del comitato promotore. Hanno contribuito alla discussione il sociologo Massimo Campedelli, Il direttore dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) Gianni Rosas e Sebastiano Ceschi della Cespi. Dopo il contributo degli ospiti è iniziata la tavola rotonda moderata da Franco Siddi dell’Esecutivo Internazionale Giornalisti e Giangi Cretti della FUSIE alla quale hanno partecipato Luigi Bobba, sottosegretario del Ministero del Lavoro, Pietro Barbieri, portavoce forum del terzo settore, Gianni Bottalico, presidente FAI-ACLI, Rino Giuliani, comitato promotore, Luca Jahier, presidente 3:o gruppo C.E.S.E., Gian Carlo Perego, direttore Migrantes. Alla tavola rotonda è seguito il dibattito con numerosi interventi. La prima giornata di lavoro si è conclusa alle 19.30.
Nel secondo giorno di lavoro, iniziato con un po’ di ritardo sulll’orario previsto, sono continuati gli interventi sul tema dell’associazionismo, sui diversi fattori che lo ostacolano (l’individualismo dilagante, per esempio) e sul ruolo importante che può svolgere per combattere l’isolamente ed aumentare la partecipazione democratica.
L’Ambasciatore per le politiche dell’immigrazione Cristina Ravaglio ha sostituito il Ministro degli Esteri impegnato altrove. Cristina Ravaglio ha riaffermato (non è la prima volta che lo sentiamo) l’importanza delle associazioni all’estero che devono essere considerate una risorsa (una risorsa che purtroppo non sempre viene riconosciuta, ed ha sottolineato la diversità che esiste tra “nuovi” e “vecchi” emigrati.
La terza sessione viene presieduta da Franco Dotolo e Roberto Volpini del comitato promotore. Al dibattito partecipano il Sen. Claudio Micheloni, presidente CGIE, l’On Fabio Porta, presidente CIEC, Il segretario generale del CGIE Elio Carozza e il sottosegretario del Ministero Affari Esteri Mario Giro. Dopo la pausa caffè si passa al dibattito con numerosi interventi.
L’assemblea concorda i passi futuri da intraprendere che saranno in primo luogo:
– Stesura del documento preparatorio che costituirà il patto associativo e articolare la forma statutaria del Forum.
– Costituzione dei gruppi di lavoro che dovrebbe essere composta dal comitato promotore e circa 6-10 membri in rappresentanza di espressioni associative all’estero anche al di fuori delle organizzazioni già esistenti.
Le associazioni dell’emigrazione e dell’immigrazione hanno ora fatto il primo passo nella direzione della cooperazione internazionale del movimento associativo con il fine di una miglior difesa dei diritti degli emigrati e della ricerca di soluzioni pratiche in campo sociale, culturale e commerciale.
M P