Il rigido inverno svedese è ormai passato e Stoccolma, come l’intera nazione, si sta finalmente risvegliando dal letargo in cui si era addormentata.
Quello che vi apprestate a leggere è il primo di una serie di articoli in cui passeggeremo, seppur con l’immaginazione, tra le vie di Stoccolma.
La destinazione di oggi è Gamla Stan, la città vecchia, centro storico e cuore pulsante della capitale.
Immaginate di essere appena arrivati all’interno della stazione centrale, chiamata appunto T-Centralen.
Per arrivare a destinazione prendiamo la linea della metropolitana, in svedese Tunnelbana, rossa in direzione di Norsborg, anche se ci sono parecchie altre linee che farebbero al caso nostro, e scendiamo all’omonima fermata Gamla Stan.
Dalla Tunnelbana è possibile intravedere una tra le più belle vedute di Stoccolma. Un’enorme distesa d’acqua ci appare, nel giro di pochi secondi, sostituendosi al buio della galleria da cui il treno è partito. Il sole è alto ed è quasi ora di pranzo mentre i colori sono più accesi che mai. L’azzurro del cielo si mescola con il blu dell’acqua che riflette i raggi del sole in mille luccichii, costringendo gli occhi a socchiudersi un po’.
Scesi dal treno ci troviamo davanti ad un bivio, tanto fisico quanto decisionale, uscire a sinistra ed addentrarci tra gli antichi edifici della città vecchia oppure andare a destra ed ammirare ciò di cui abbiamo avuto una fugace anteprima sulla Tunnelbana?
Prendiamo l’uscita a destra per vedere il panorama. Un piccolo corridoio e poche scale ci separano da ciò che vogliamo vedere, salendo quei gradini iniziamo a scorgere qualcosa e, arrivati all’ultimo, una brezza ci accarezza il volto mentre usciamo. Finalmente possiamo ammirare senza ostacoli quella bella veduta.
Sulla sinistra vediamo molte imbarcazioni di vari colori che sono state trasformate in ostelli galleggianti. Sulla destra, invece, c’è l’isola di Ryddarholmen che ospita la Ryddarholmskyrka, una delle chiese più antiche e più importanti di tutta Stoccolma, si parla del XIII secolo.
Lo stupore e la meraviglia iniziano a lasciare il posto alla curiosità di visitare Gamla Stan, così torniamo alla stazione della Tunnelbana, prendendo l’altra uscita.
Salite le scale e usciti da essa veniamo a contatto con un misto di antichità e modernità, poiché gli antichi palazzi che formano le strade di questa zona accolgono al piano terra, e spesso anche nelle loro cantine, una miriade di negozi, che fanno da ponte tra vecchia architettura e moderno consumismo.
Inoltrandoci nei vicoli, incontriamo i primi ristoranti e pub, di cui la città vecchia è piena. Qui è possibile mangiare cibo proveniente da ogni angolo del mondo, non mancano ristoranti italiani, asiatici, svedesi ecc. E’ possibile anche, cercando bene tra le vie, trovare ristoranti che propongono un approccio più “vichingo” al pasto, rendendolo un vero e proprio salto indietro nel tempo.
Lo stomaco richiede il suo quotidiano tributo, così decidiamo di entrare in uno dei tanti posti in cui poter mangiare che, come di consueto, offrono dei buoni menù per quel che riguarda il pranzo.
Recuperate le forze, o quanto meno zittito lo stomaco, continuiamo il nostro giro accompagnati da negozi che offrono souvenir di qualsiasi genere, dalle bandiere svedesi ai tipici cavallini in legno rosso, passando per calamite di ogni sorta.
Percorrendo una strada in salita, arriviamo a una grande piazza, Stortorget.
Stortorget è la piazza più antica di tutta Gamla Stan, nonché una delle più importanti mete turistiche di tutta Stoccolma. Molta della storia della città ha avuto luogo proprio qui. Alla nostra sinistra troviamo il museo del Nobel, il famoso e importantissimo premio conferito a moltissime categorie e alle nostre spalle abbiamo quelli che sono il simbolo della piazza e in sostanza di tutta Gamla Stan, i particolari palazzi colorati che possono essere ammirati dalle panchine situate al centro di Stortorget.
Seduti su queste panchine il sole, ormai diverso da quello che ci ha accolto nella mattinata, torna ad accarezzarci il viso, e quasi complice della digestione, ci rende un po’ più vulnerabili alle lusinghe di Morfeo. Per contrastare questa sonnolenza decidiamo quindi di prendere un tipico caffè svedese in uno dei tanti bistrot che offre la piazza, godendoci così quella che in lingua svedese è chiamata “fika”, ossia qualcosa di simile al godersi un “buon” caffè e un Kanelbulle, la tipica frolla alla cannella, in compagnia di amici.
Il caffè ci ha ridato un po’ di carica e decidiamo così di continuare la nostra passeggiata. In lontananza sentiamo una melodia, che avvicinandoci scopriamo provenire da un artista di strada il quale condivide la sua arte con turisti e passanti. Camminando tra queste strade e stradine il tempo passa in fretta, così decidiamo di tornare in albergo e dare un epilogo a questa giornata.
Torniamo quindi alla stazione della Tunnelbana e ci salutiamo dalla porta del vagone, che si chiude e vi porta a destinazione.
Attenzione però, perché abbiamo semplicemente fatto un giro veloce della città vecchia. Ho volutamente omesso molte altre attrazioni di Gamla Stan, alcune veramente importanti, perché sarebbe una cattiveria negarvi l’emozione della scoperta che è parte integrante di ogni viaggio, lungo o corto che sia.
Spero che questa prima passeggiata immaginaria vi sia piaciuta così da invogliarvi a farne una reale o, nel caso ci foste già stati, vi abbia fatto ricordare quando eravate li.
Valerio De Paolis