Ho avuto finalmente l’occasione di vedere sabato scorso, al teatro Lederman in Gästrikegatan, “Art”, una messa in scena della compagnia di amatori “Varför inte” che compie quest’anno dieci anni di attività. E`stata veramente una bellissima sorpresa e non mi aspettavo tanta professionalità da una compagnia dilettante.
La sala era affollatissima , una prova in più della crescita della “diaspora” italiana in Svezia.
Sulla scena sono tre attrici, (Chiara Benfatto, Laura Cocchi e Silvia Monni) che si alternano in una serie di brevi bozzetti, separati dal gioco delle luci. Tre attrici, tre amiche ed il punto di riferimento è l’acquisto fatto da una di loro di un quadro astratto per una somma ingente: una distesa bianca con una striscia bianca. Le osservazioni sul quadro e le critiche o l’approvazione dell’acquisto permettono di mettere in luce tutti i meccanismi di dinamica di un gruppo umano: arroganza, sottomissione, ipocrisia, affetto, compassione e, anche in un gruppo così piccolo, la presenza di ruoli consolidati. La critica all’arte astratta è sottile e non diventa mai volgare, anche se non mancano acute frecciate ai testi astrusi, pieni di “aria fritta” delle recensioni dei critici d’arte
La regia è scarna (forse un po’ troppo scarna) ma può essere una scelta voluta per mettere in valore il testo che è veramente straordinario.
Yasmina Reza, l’autrice, ha ricevuto ben due premi Molière per questa commedia, del 1994, che è stata rappresentata in diversi teatri parigini e tradotto in moltissime lingue.
Una scelta originale di Varför Inte è stata quella di sostituire i tre attori maschi del testo originale con tre attrici: una modifica riuscitissima che fa riflettere sui luoghi comuni abitualmente associati alla definizione dell’amicizia fra uomini / fra donne.
Si sorride sempre, si ride spesso, ed è quello che la compagnia Varför inte dichiara modestamente di voler raggiungere, “Divertirci e divertire” ma si lascia il teatro con in testa molte riflessioni e domande.
La compagnia non ha ancora pianificato se darà altre rappresentazioni di “Art”, magari in altre città. Se lo farà, lo faremo sapere. E`veramente uno spettacolo da non perdere.
‘Antonella Dolci