In merito alle dichiarazioni fatte oggi dal Dr. Anders Tegnell secondo cui “il sistema sanitario svedese avrebbe prerogative decisamente migliori rispetto a quelle dell’Italia nel gestire la diffusione del contagio del coronavirus” l’Ambasciatore d’Italia in Svezia, Mario Cospito fa presente quanto segue. Le strutture sanitarie pubbliche italiane impegnate nella cura dei contagiati dal coronavirus stanno lavorando con efficienza, professionalità ed assoluta abnegazione. Sono attualmente disponibili in Italia oltre 5000 posti letto in unità di terapia intensiva (UTI), mentre altre migliaia sarebbero disponibili in caso di necessità. Attualmente, solo il 10% dei contagiati necessita di cure nelle UTI impegnando meno del 6% dei posti disponibili. Nessuno ha finora contestato l’efficienza del Sistema Sanitario Nazionale italiano nell’affrontare la sfida del contagio da coronavirus. Sia il WHO, sia l’Unione Europea, anche attraverso l’Agenzia di Prevenzione delle Malattie Infettive di Stoccolma (ECDC) hanno sempre manifestato pieno apprezzamento sulle azioni svolte dall’Italia in tal senso. Non risultano casi di criticità nel fornire assistenza ai contagiati ed ai malati gravi. In Italia esiste inoltre una rete importante di ospedali e cliniche private pronti ad entrare in azione a supporto del Sistema Sanitario pubblico. La sfida al COVID-19 non è una partita di calcio, né sugli spalti si vedono opposte tifoserie che sperano nella vittoria della propria squadra: è una sfida comune ed epocale per garantire la salute di tutti, dove il “migliore” sono le migliaia e migliaia di medici, infermieri ed operatori sanitari che in Italia stanno lavorando 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, nell’ambito di un Sistema Sanitario Nazionale, avviato nel 1968 e riformato in senso universalistico nel 1978, considerato unanimemente tra i migliori al mondo: medici e personale sanitario che in queste ore meritano rispetto ed ammirazione, in Italia ed all’estero.