Il maestro Nicola Piovani, autore di colonne sonore meravigliose e celebre esecutore sarà a Stoccolma martedi 27 ottobre per un concerto presso la Konserthus. Pubblichiamo in esclusiva per italienaren.com una breve intervista col musicista
Lei ha composto colonne sonore e brani musicali per i maggiori registi italiani. Qual è, per lei personalmente, la relazione tra musica ed immagine?
Il rapporto linguistico fra musica e immagine è un tema vastissimo, su cui si è tanto detto e sperimentato. Ma io penso che molto ancora ci sarebbe da indagare, da approfondire, anche con l’aiuto delle fantastiche nuove tecnologie.
Che differenza c’è, dal punto di vista del piacere di farlo, tra il comporre musica per il grande pubblico (film) e quello per il pubblico ristretto delle sale da concerto?
Personalmente ho una predilezione per la musica dal vivo, quella suonata teatralmente, e con i numeri che si leggono sugli spettatori degli ultimi anni, non sono sicuro che il pubblico del cinema sia più così vasto, e probabilmente lo sarà sempre di meno purtroppo. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, i musicisti sposteranno di più l’attenzione sulle sale da concerto, sui teatri. Nel mio futuro mi dedicherò molto ai concerti, alle opere, alla musica teatrale.
Comporre per teatro è altra cosa che comporre per un film? Scene e racconti forse sono simili ma le dinamiche i tempi del tutto diversi
La musica che accompagna un film deve essere, nella maggior parte dei casi, discreta, entrare in una sequenza in punta di piede, non deve distrarre dalle immagini, dai dialoghi. Deve giocare, insomma, un ruolo inconscio. Mentre a teatro la musica si propone alla ribalta in modo vistoso, leggibile. A teatro un po’ di sfacciataggne non sta male.
La sua bravura come musicista e come direttore sono pari alla sua bravura come compositore. Tuttavia si tratta di modi di espressione assai diverse. In che ruolo si sente di più felice più “a casa sua”?
Quando eseguo in pubblico, dal vivo, la musica che ho composto, come accadrà martedì qui a Stoccolma. Quello è il momento in cui, se le cose vanno bene, il cerchio della bellezza si chiude.
Sta lavorando ad una nuova colonna sonora o a nuove composizioni in questo momento?
Ho molte idee concertistiche in fase di realizzazione, ma contemporaneamente lavoro a due film italiani. Uno è un commedia con la regia della mia amica Laura Morante.
E poi finirò una cantata sinfonica con coro e cantanti, sul Cantico delle creature di San Francesco.
Intervista a cura di Guido Zeccola