INTERVISTA AL SOTTO SEGRETARIO AMENDOLA


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In anteprima, qui su www.Italienaren.com, l’intervista che uscirá su “il lavoratore” numero 6.

Venerdì 6 ottobre abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il Sotto Segretario agli affari esteri, l’On. Vincenzo Amendola, nel sempre apprezzato Istituto di Cultura Italiana.

Salve, come può immaginare, alla comunità italiana in Svezia fa sempre piacere capire quanto possa essere contributiva sulla cultura e la percezione che l’Italia può avere all’estero, oltre che sapere come tale comunità è vista in patria. Come sono i rapporti?

Innanzitutto grazie per questa opportunità e grazie a “Il Lavoratore”, che è l’unico organo di lingua italiana in Svezia, grazie per il lavoro che fate, per i messaggi che trasmettete alla comunità italiana in Svezia, ed alle sue associazioni e federazioni, che collabora con il suo Ambasciatore, Mario Cospito.

Noi consideriamo i cittadini, i lavoratori, le espressioni del mondo della ricerca e della cultura, al di fuori dei confini nazionali, come un sistema italiano, chiamato appunto, il “Sistema Italia”.

Questo “Sistema” è formato dagli italiani nel mondo che hanno un legame con il nostro paese, che usufruiscono dei meccanismi, come l’iscrizione AIRE, che, anche con delle risorse purtroppo calanti, formano una rete di protezione, informazione e scambio continuo. Le comunità Italiane all’estero sono un valore per l’Italia, spesso utilizziamo la loro esperienza per aprire una porta nei ritardi che ha il nostro paese, perché tali comunità vivono dentro nuove e diverse realtà che possono migliorare la qualità del vivere e del lavoro in Italia. Per questo è presente una rete di contatto tramite gli uffici consolari e gli istituti di cultura che, tra l’altro, qui in Svezia ce ne è uno tra i più belli al mondo, e forniamo sostegno alle loro attività. Ci tengo a precisare che tutto il “sistema Italia”, di cui abbiamo parlato finora, non è uno spreco, come qualcuno dice, ma è un valore aggiunto per il nostro paese.

Lei ha parlato dell’AIRE, ce ne parli meglio per favore.

Noi tendiamo sempre a dire a tutti di registrarsi all’Aire, perché in alcuni paesi europei notiamo che c’è una differenza tra gli iscritti all’AIRE e la presenza italiana. In realtà è un diritto in più che i cittadini al estero hanno, quindi non è una limitazione, come percepita da alcuni, anzi semmai il contrario.

Qui in Svezia c’è una buona collaborazione tra patronati e consolato, ci sono novità?

Stiamo lavorando a proposito. Abbiamo fatto un vertice alla Farnesina con i maggiori rappresentanti dei patronati, soprattutto all’estero, dove è emerso che questo campo si deve dotare di sussidiarietà. Le risorse calanti del Pubblico, richiedono che ci sia una rete di protezione dei nostri cittadini fatta anche da altri soggetti o enti pubblici che orbitano nel mondo del sistema consolare, ma anche sussidiari come quelli dei patronati. Raggiungeremo una convenzione con i patronati, per vedere quanto il lavoro comune possa raggiungere tanti cittadini italiani, poiché il nostro obbiettivo è di riuscire ad essere presenti quando ogni cittadino all’estero ha un bisogno.

Abbiamo notato, noi come testata, un comprensivo quanto preoccupante calo dei contributi all’editoria. Puó dirci qualcosa a riguardo per favore?

Si. Di questo me ne dispiace, in quanto stiamo cercando di mantenere, nonostante tutto, una sovvenzione che capisco che non è esaustiva di tutti i bisogni. Nella prossima legge di bilancio lavoreremo per regolare queste risorse. Naturalmente usciamo da un periodo di crisi economica che ha influito sul bilancio, questo anno peró, grazie al governo Gentiloni stiamo ricrescendo e siamo all’uno e mezzo di crescita, questo vuol dire anche una ripresa dell’economia ma anche nuovi posti di lavoro, una possibilità di affermarci nell’export italiano che fa dei numeri sempre positivi. Di conseguenza se il paese torna a crescere, anche il sostegno al sistema Italia ne gioverà.

 

 

In effetti questa ripresa del brand italiano si nota anche qui in Svezia.

Noi con la Svezia abbiamo un rapporto diplomatico di amicizia e cooperazione, siamo entrambi nel consiglio delle nazioni unite, e abbiamo spesso una comunanza di visione e azione. Insieme a tutto questo, vogliamo migliorare lo scambio economico. Come la Svezia anche l’Italia crede nelle start up, nel manifatturiero, nelle nuove tecnologie. C’è un rapporto di scambio con le nostre economie che è solido. Un altro fatto che ci unisce con la Svezia è che l’Italia è candidata all’EMA, con Milano, esattamente come lo è la Svezia con Stoccolma.

Passiamo ad una domanda piú leggera. Non è la prima volta che viene qui in Svezia, quale è il posto che le è rimasto più nel cuore?

Come giovane militante della sinistra avevo una forte fratellanza con i giovani social democratici dell’SSU svedese, uno dei posti che ho visitato di più è quello di Bommersvik, la scuola di partito dei giovani social democratici svedesi. Mi ricordo che la prima volta che fui li, negli anni novanta, mi dissero “ora ci buttiamo in sauna e poi ci tuffiamo nel lago gelato”, io che venivo dal sud dell’Italia, sapevo cosa era la sauna, ma non avevo nessuna idea che dopo ci si dovesse buttare in acqua gelata. Ecco quella è stata una delle esperienze che ricordo ancora molto vividamente.

Bene, ci ha parlato di molte cose importanti e di come la cooperazione tra l’Italia, la Svezia e la comunità italiana svedese sarà nel prossimo futuro. La ringrazio molto per la disponibilità che ci ha concesso.

 

Valerio De Paolis